Crisi epilettiche nel sonno, diagnosi e trattamento

Le crisi epilettiche nel sonno colpiscono molte persone alterando la loro qualità del sonno. L’epilessia notturna fa parte della famiglia dei disturbi epilettici ma differiscono da quelle diurne in quanto, se presenti, si verificano solo durante il sonno.

Crisi epilettiche nel sonno
Circa 2,9 milioni di persone solo in America ne sono affetti. Si è scoperta una forte incidenza della presenza delle crisi epilettiche nei neonati e nei bambini di età inferire ai 10 anni

Le cellule del cervello inviano impulsi ai muscoli, ai nervi e a tutto il resto del corpo attraverso segnali elettrici, a volte, questi segnali possono andare il tilt, essere troppi o troppo pochi, quando ciò accade si verificano le crisi epilettiche nel sonno. Se si soffre di due o più crisi epilettiche nel sonno entro 24 ore e non si è affetti da altre condizioni patologiche, significa che si può soffrire proprio di questo disturbo.

Prima di procedere con la lettura, consigliamo a tutti i nostri utenti che soffrono di disturbi del sonno, di munirsi di uno sleep tracker, che non solo permettono di monitorare il sonno, ma anche di fornirci diversi tracciati per confrontare sia le fasi del sonno che la respirazione, frequenza cardiaca e molti altri paramenti che fino a qualche anno fa erano misurabili solo in centri specializzati in disturbi del sonno.

Esistono diversi tipi di epilessia, infatti si tratta di una condizione abbastanza diffusa, circa 2,9 milioni di persone solo in America ne sono affetti e possono verificarsi in qualsiasi momento della propria vita. Di recente comunque si è scoperta una forte incidenza della presenza delle crisi epilettiche nei neonati e nei bambini di età inferire ai 10 anni oppure negli adulti oltre i 55 anni d’età.

Come per l’epilessia, anche le singole crisi epilettiche si differenziano le une dalle altre, grosso modo possono comunque venir raggruppate in due categorie:

  • crisi epilettiche generalizzate
  • crisi epilettiche parziali

Le crisi epilettiche si suddividono in: generalizzate e parziali

Crisi epilettiche generalizzate:

Le crisi epilettiche generalizzate si presentano quando si verifica un’anomalia nell’attività elettrolitica in tutta l’area della corteccia celebrale, ossia nello strato superiore del cervello responsabile del movimento, del pensiero, del ragionamento e della memoria. Di questa categoria di crisi epilettiche fanno parte:
crisi epilettiche tonico-cliniche sequestri: la crisi si manifesta con irrigidimento del corpo e perdita di coscienza
crisi epilettiche di assenza: la crisi è caratterizzata da brevi episodi di rigidità e piccoli movimenti di mani e braccia

Crisi epilettiche parziali:

Le crisi epilettiche parziali vengono a anche chiamate “focali” o convulsioni localizzate e sono limitare ad un solo emisfero del cervello. Quando si verificano si può rimanere coscienti ma impossibilitati a controllare la propria condizione. Le crisi epilettiche parziali possono influenzare il comportamento, la coscienza e la reattività di chi ne soffre e includono anche la presenza di movimenti involontari.

Crisi epilettiche nel sonno

Secondo uno studio scientifico pubblicato sul Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, se più del 90% delle crisi epilettiche si verificano durante la notte si soffre con tutta probabilità di epilessia notturna. La ricerca ha anche scoperto che circa 7,5 su 45% totali delle persone soffrono di una qualche forma di crisi epilettiche notturne.

Le crisi epilettiche nel sonno vengono spiegate con un cambiamento dell’attività elettrica del cervello durante alcune fasi del sonno e del risveglio. La maggior parte delle crisi epilettiche notturne infatti si verificano nel passaggio da una fase all’altra durante il ciclo del sonno e per lo più si tratta di crisi epilettiche parziali.

Le crisi epilettiche notturne sono riconnesse anche ad alcuni specifici tipi di epilessia tra cui:

  • epilessia mioclonica giovanile
  • epilessia rolandica chiamata anche epilessia finale benigna dell’infanzia
  • epilessia elettrica del sonno
  • sindrome di Landau-Kleffner (LKS)
  • crisi convulsive frontali

Le crisi epilettiche nel sonno disturbano sensibilmente la qualità del sonno e possono di conseguenza condizionare la concentrazione e le prestazioni diurne a lavoro o a scuola.

La mancanza di sonno inoltre è uno dei fattori scatenanti più comuni delle crisi epilettiche, mentre altri sono lo stress e la febbre. Come abbiamo anticipato in precedenza, le crisi epilettiche possono colpire anche i neonati e i bambini piccoli, tuttavia in questi le crisi si risolvono con il passare del tempo fino a scomparire del tutto in età adulta.

Spesso i genitori commettono l’errore di confondere la condizione benigna delle crisi miocloniche del sonno neonatale con l’epilessia vera e propria, nel primo caso infatti i neonati hanno involontari movimenti che possono ricordare una crisi epilettica, ma dall’elettroencefalogramma (EEG) non risulta presente alcuna forma di epilessia, si tratta solo di normali condizioni che raramente sono diagnosticate come gravi.

Diagnosi delle crisi epilettiche notturne

Può essere difficile per un medico diagnosticare le crisi epilettiche nel sonno proprio per il fatto che queste compaiono solo durante il sonno e spesso vengono confuse con fenomeni di parasonnia, un termine generico utilizzato per identificare altri disturbi del sonno che comprendono il sonnambulismo, il digrignamento dei denti e la sindrome delle gambe senza riposo.

I medici comunque valutano una serie di fattori per giungere e a formulare la diagnosi di crisi epilettiche nel sonno, tali indagini riguardano:
tipo di crisi epilettica
età in cui si manifestano le crisi epilettiche
storia familiare di epilessia
altre condizioni mediche presenti nel paziente

Strumentazioni utilizzate per la diagnosi

Per la diagnosi i medici possono servirsi dell’utilizzo delle immagini dell’attività elettrica del cervello registrate dall’EEG, della struttura del cervello visualizzata tramite la tomografia computerizzata (TC) o attraverso al risonanza magnetica (MRI), inoltre si consiglia sempre la compilazione del diario degli episodi di crisi. Se si sospetta che il neonato o il bambino soffra di crisi epilettiche nel sonno lo si può monitorare durante la notte con un baby monitor grazie al quale poter ascoltare e vedere se si verifica la crisi. Inoltre anche al mattino si possono notare particolari segni dell’avvenuta crisi notturna come la sonnolenza insolita, mal di testa, vomito o aver bagnato il letto.

Ai genitori comunque si raccomanda di rivolgersi ad un medico specialista nel caso si sospetti la presenza dai crisi epilettiche nel sonno nel bambino in modo tale da poterlo sottoporre ai test necessari che confermino la presenza dell’epilessia, una volta conclamata la patologia il medico sarà in grado di prescrivere la terapia più adeguata per ogni caso.

Crisi epilettiche causate dalla sindrome del QT lungo

La sindrome del QT lungo è una condizione medica in cui il cuore impiega più tempo del normale per rilassarsi tra una contrazione e l’altra. Si può verificare una serie di sintomi, come battiti del cuore veloci e irregolari, rischio di svenimento o di crisi epilettica e, in alcuni casi, morte improvvisa. La sindrome può essere ereditaria o acquisita a causa di farmaci, uno squilibrio elettrolitico o alcune malattie. Fortunatamente, la sindrome può essere curabile e diagnosticabile attraverso un elettrocardiogramma. La maggior parte delle persone con la sindrome non presentano alcun disturbo, e possono venire a conoscenza della malattia solo dopo un elettrocardiogramma. La causa della sindrome del QT lungo è principalmente di natura genetica, attribuibile a un gene difettoso ereditato da un genitore.

Sintomi:

  • Svenimento: il disturbo più comune, può avere luogo durante uno stato di eccitazione, di rabbia, di paura o durante un esercizio fisico. Può verificarsi anche senza alcun presentimento, ma semplicemente solo per un rumore improvviso, come lo squillo del telefono o il suono di un allarme.
  • Crisi epilettica: si verifica se il cuore continua a battere in modo anormale e il cervello non riceve abbastanza ossigeno.
  • Morte improvvisa: può verificarsi se il cuore non riprende il suo battito normale e un defibrillatore esterno non viene utilizzato in tempo per ripristinare il ritmo normale del cuore.

Cause:

  • Ereditarietà: attribuibile a un gene difettoso ereditato da un genitore. Almeno 17 geni sono stati identificati sinora associati alla sindrome.
  • Acquisita: può essere causata dall’utilizzo di alcuni farmaci, uno squilibrio elettrolitico o alcune malattie.

Metodi diagnostici:

  • Elettrocardiogramma: un semplice elettrocardiogramma è in grado di diagnosticare la sindrome del QT lungo.

Conclusioni: La sindrome del QT lungo può essere una condizione pericolosa e potenzialmente letale, ma è curabile e diagnosticabile attraverso un elettrocardiogramma. Se si ha una storia familiare della sindrome o si sperimentano i sintomi sopra elencati, è consigliabile consultare un medico. La sindrome può essere ereditaria o acquisita e può presentarsi in qualsiasi momento della vita. Conoscere i sintomi e le cause della sindrome del QT lungo può aiutare a prevenire gravi conseguenze.

Libri utili per approfondire l’argomento:

Il libro di Cédric Agbo-Panzo, “Crisi epilettiche in ambito ospedaliero

Questo libro, si rivolge a medici, infermieri e professionisti sanitari che si occupano della gestione delle crisi epilettiche in ambito ospedaliero, un testo di grande valore per chi si occupa della gestione delle crisi epilettiche in ospedale, fornendo informazioni precise, dettagliate e utili per la pratica clinica.

Tra i principali argomenti trattati dal libro, troviamo:

  • Fisiopatologia delle crisi epilettiche
  • Approccio diagnostico alla crisi epilettica
  • Terapie antiepilettiche e gestione delle emergenze epilettiche
  • Aspetti psicosociali e conseguenze sulla qualità della vita dei pazienti

Il testo, scritto in modo chiaro e dettagliato, fornisce ai lettori una panoramica completa e aggiornata delle conoscenze scientifiche attuali sulle crisi epilettiche e sul loro trattamento. Inoltre, il libro è arricchito da esempi clinici e casi pratici che consentono ai lettori di comprendere meglio come applicare le conoscenze teoriche alla pratica clinica.

Crisi epilettiche e pseudo crisi in età evolutiva di Alberto Fois

Il libro di Alberto Fois, “Crisi epilettiche e pseudo crisi in età evolutiva”, è rivolto a medici, pediatri e professionisti sanitari che si occupano della gestione delle crisi epilettiche e delle pseudo crisi in età pediatrica, un testo di grande valore per chi si occupa della gestione delle crisi epilettiche e delle pseudo crisi in età pediatrica, fornendo informazioni precise, dettagliate e utili per la pratica clinica.

Tra i principali argomenti trattati dal libro, troviamo:

  • Fisiopatologia delle crisi epilettiche e delle pseudo crisi
  • Approccio diagnostico e terapeutico alla crisi epilettica e alle pseudo crisi
  • Aspetti psicosociali e conseguenze sulla qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie

Il testo, scritto in modo chiaro e preciso, fornisce ai lettori una panoramica completa e aggiornata delle conoscenze scientifiche attuali sulle crisi epilettiche e sulle pseudo crisi in età pediatrica. Inoltre, il libro è arricchito da esempi clinici e casi pratici che consentono ai lettori di comprendere meglio come applicare le conoscenze teoriche alla pratica clinica.

Metodi intelligenti di rilevamento delle crisi epilettiche utilizzando i biosegnali

Il libro “Metodi intelligenti di rilevamento delle crisi epilettiche utilizzando i biosegnali” è rivolto a ricercatori, ingegneri biomedici e clinici che lavorano nella gestione delle crisi epilettiche e che utilizzano l’analisi dei segnali biologici.

Tra i principali argomenti trattati dal libro, troviamo:

Fondamenti fisiologici delle crisi epilettiche e dei biosegnali
Tecniche di acquisizione dei biosegnali e loro elaborazione
Algoritmi di machine learning per la rilevazione automatica delle crisi epilettiche
Applicazioni pratiche e cliniche dei metodi di rilevamento intelligenti

Il testo, scritto in modo preciso e dettagliato, presenta una panoramica completa delle conoscenze scientifiche attuali sulla rilevazione delle crisi epilettiche utilizzando i biosegnali.

Inoltre, il libro è arricchito da esempi pratici e dettagliati, che illustrano come utilizzare algoritmi di machine learning per la rilevazione automatica delle crisi epilettiche, consentendo ai lettori di comprendere meglio come applicare le conoscenze teoriche alla pratica clinica.

 

2 commenti

  • Manca un consiglio fondamentale: Fare un ECG e farlo controllare da un cardiologo esperto di sindrome del QT lungo. Ve lo dico per esperienza. Mia figlia, tra i 4 e gli 11 anni è stata curata per epilessia notturna con farmaci che non facevano altro che peggiorare o mascherare il suo reale problema di salute. E’ stato durante una banale visita medica per un certificato di idoneità sportiva che il medico, esperto di sindrome del QT lungo, si è immediatamente accorto della gravità del suo stato di salute. Nei 6 anni precedenti, nessun cardiologo, neuropsichiatra, pediatra, medico di pronto soccorso o altro si è accorto, anche con esami sotto gli occhi, che era la sindrome del QT lungo di tipo 2 a farle venire le crisi convulsive notture. Questo con il rischio di morire di infarto fulminante ad ogni crisi. Che avesse questa malattia genetica rara, era evidente sui tutti gli ECG fatti in precedenza ma nessuno se ne era accorto. Neanche i cardiologi che l’hanno visitata, perché l’ampiezza del QT deve essere misurata con la carta millimetrata e la calcolatrice. Il risultato di ampiezza del QT dato dalla macchina in automatico è sempre sbagliato. La quasi totalità dei medici si basa su quello e non perde tempo a misurarlo manualmente.

    • Lorenzo in quale centro hai portato
      La tua bimba?? Vorrei fare visitare anche la mia!!

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