Eccessiva sonnolenza diurna: sintomi, cause e trattamenti

A moltissime persone ogni giorno capita di sentirsi stanche e spossate per tutto l’arco della giornata, di solito questa condizione è dovuta al mancato riposo notturno, ad un allenamento troppo intenso il giorno precedente o ai comuni sintomi del raffreddore e dell’influenza. Le sensazioni collegate con la stanchezza e l’affaticamento possono essere facilmente affrontate con un po’ di riposo durante il giorno, magari un breve sonnellino o andando a letto prima del solito la sera.

sonnolenza diurna cause sintomi e trattamento

Altre volte però, nonostante di creda di riposare abbastanza, ci si sente ugualmente stanchi e affaticati durante tutta la giornata, c’è ad esempio chi non riesce a dormire adeguatamente durante la notte, e questo alla lunga può rivelarsi dannoso per la salute e provocare incidenti, anche mortali, a causa di improvvisi colpi di sonno.

Esistono molte cause responsabili dell’eccessiva sonnolenza diurna, fra le quali compaiono anche i fattori legati all’alimentazione, alla depressione, al diabete, all’anemia o a problemi della tiroide, tutte patologie che favoriscono la stanchezza cronica. Altre cause meno note da porre in stretta correlazione con la sonnolenza diurna riguardano i disturbi del sonno che esamineremo da vicino in questo articolo.

L’eccessiva sonnolenza diurna (EDS) è caratterizzata sia una sensazione cronica di stanchezza che si protende durante tutta la giornata. Chi soffre di eccessiva sonnolenza diurna, pur ritenendo di dormire a sufficienza di notte, lamenta una grave spossatezza e affaticamento che limitano lo svolgersi di tutte le attività diurne.

I sintomi dell’eccessiva sonnolenza diurna sono:

  • sonnolenza e fiacchezza al risveglio
  • eccessiva sensazione di sonnolenza durante il giorno o generale mancanza di energia
  • necessità di frequenti sonnellini durante la giornata
  • sonnolenza in momenti inopportuni ad esempio durante i pasti, nel mezzo di conversazioni o alla guida
  • irritabilità e ansia
  • difficoltà di concentrazione
  • cali di attenzione
  • perdita di appetito
  • calo delle prestazioni scolastiche o lavorative

Cause dell’eccessiva sonnolenza diurna

Esistono una lunga serie di cause riferibili all’eccessiva sonnolenza diurna, ecco perché può risultare molto importante consultare il medico di fiducia al quale riferire tutti i sintomi e poter risalire all’origine del problema. Nonostante l’innumerevole quantità di cause scatenanti dell’eccessiva sonnolenza diurna, in molti casi i disturbi del sonno possono essere riassunti in 3 principali, vediamoli di seguito:

Apnea ostruttiva notturna

apnea notturna come causa della sonnolenza diurna
L’apnea ostruttiva notturna è tra le prime cause dell’eccessiva sonnolenza diurna

L’apnea ostruttiva notturna è uno dei più comuni disturbi del sonno che colpisce oltre 20 milioni di adulti solo negli Stati Uniti. Il termine apnea letteralmente significa “cessazione della respirazione”, ciò significa infatti che nel corso del sonno notturno si cessa per pochi istanti di respirare, tali interruzioni possono durare dai 10 ai 20 secondi ogni volta e si ripetono di frequente nel corso della notte.

L’apnea ostruttiva notturna è causata dall’ostruzione delle vie respiratorie superiori dove i muscoli della gola rilassandosi permettono alla lingua di ricadere all’indietro e ostruire, insieme a tonsille e/o adenoidi, il corretto passaggio dell’aria durante la notte. Durante l’apnea il cervello invia degli impulsi di allarme al sistema respiratorio affinché riprenda la sua corretta funzione e ripristini il respiro. Molte persone nemmeno si rendono conto in maniera cosciente di ciò che si verifica durante la notte ma le continue interruzioni del sonno alterano il corretto riposo determinando così un’eccessiva sonnolenza diurna. Altre persone affette da apnea ostruttiva notturna invece si rendono conto di ciò che accade solo perché si svegliano inspiegabilmente nel cuore della notte. Fortunatamente oggi ci sono dispositivi tecnologici come il Withings Sleep Analyzer  in gradi di monitare la qualità del sonno inclusa anche l’apnea notturna.

Narcolessia

La narcolessia è uno dei disturbi del sonno più diffusi in tutto il mondo e affligge infatti circa 1 su 2000 persone. Si tratta di un disturbo neurologico autoimmune caratterizzato dall’incapacità del cervello di controllare in maniera regolare i cicli di sonno e veglia.

narcolessia come causa sonnolenza diurna
La narcolessia è la seconda causa più comune tra chi soffre di sonnolenza diurna

Per la maggior parte delle persone il sonno si verifica seguendo il ciclo di alternanza fra sonno non-rem (NREM) e sonno rem (REM), le persone che hanno un regolare ciclo del sonno in genere affrontano cinque cicli di 90 minuti alternando sonno NREM e sonno REM con il 75% di sonno trascorso nella fase NREM. Proprio in queste fasi il corpo si rilassa completamente e l’organismo è in grado di costruire i tessuti, le ossa e rafforzare il sistema immunitario. Nel sonno REM invece l’attività celebrale aumenta e la maggior parte delle persone sogna. Coloro che soffrono di narcolessia hanno cicli di sonno solo in fase REM che poi si verifica anche durante le ore di veglia.
Le cause responsabili della narcolessia sono tutt’oggi poco chiare, ma gli scienziati hanno scoperto che i pazienti che ne soffrono presentano ridotti livelli del neuro-trasmettitore dell’ipocretina, che promuove lo stato di veglia. Ciò determina che i pazienti affetti da narcolessia abbiano il 90 o 95% in meno di neuroni di ipocretina rispetto alle persone sane.
Il sintomo più comune della narcolessia è l’eccessiva sonnolenza diurna, infatti chi ne è affetto sente un continuo bisogno di dormire e di frequente resta vittima di veri e propri “attacchi di sonno”, che possono durare pochi secondi o alcuni minuti, nei quali la necessità di dormire è di gran lunga più forte della loro volontà, questa condizione è molto pericolosa in quanto il paziente corre il rischio di addormentarsi nelle situazioni più inopportune come ad esempio alla guida.

I neuroni dell’orexina e dell’ipocreatina sono due tipi di neuroni presenti nell’ipotalamo laterale, una regione del cervello che svolge un ruolo cruciale nella regolazione dell’appetito e del sonno. Questi neuroni producono e rilasciano le sostanze chimiche orexina e ipocreatina, che svolgono un ruolo importante nella regolazione dell’appetito, della vigilanza e della motivazione. In particolare, l’orexina è nota per promuovere l’attività e l’attenzione, nonché per stimolare l’appetito, mentre l’ipocreatina sembra svolgere un ruolo nella regolazione del sonno. La disfunzione dei neuroni dell’orexina e dell’ipocreatina può portare a disturbi del sonno e dell’appetito, come la narcolessia (una malattia caratterizzata da sonnolenza eccessiva durante il giorno) e l’obesità. Per questo motivo, lo studio di questi neuroni e delle sostanze chimiche che producono è di grande interesse per la ricerca sulla salute e il benessere.

3. Sindrome delle gambe senza riposo

La sindrome delle gambe senza riposo (RLS) è una malattia neurologica caratterizzata da uno stimolo incontrollabile a muovere le gambe o in rari casi altri arti o parti del corpo. Chi soffre di questo disturbo prova una sensazione di disagio o un dolore inspiegabile.

I sintomi si manifestano spesso durante i periodi di quiete in particolare durante il tentativo di addormentarsi. La sindrome delle gambe senza riposo può variare da un paziente ed un altro in gravità passando dall’essere appena irritante ad un vero e proprio dolore, tale condizione determina la necessità di muovere continuamente le gambe nel tentativo di alleviare i sintomi, mentre a letto influisce negativamente
sulla qualità e quantità del sonno.

La maggior parte delle persone che soffrono della sindrome delle gambe senza riposo faticano a prendere sonno e soprattutto ad averlo continuato durante la notte, ciò porta un’intensa stanchezza diurna.

Diagnosi e trattamento dell’eccessiva sonnolenza diurna

Per diagnosticare il problema relativo l’eccessiva sonnolenza diurna gli esperti utilizzano come strumento di accertamento la scala della sonnolenza, si tratta di un dispositivo di screening al quale il medico di famiglia può ricorrere per stabilire la gravità della sonnolenza sulla base di un breve e semplice questionario che chiede ai pazienti di valutare la propria necessità di addormentarsi durante le comuni attività quotidiane su una scala da 0 a 3 con 0 quando la sonnolenza non è presente nelle ore diurne e 3 quando si combatte con un’alta probabilità di addormentarsi nei momenti meno opportuni.

Il medico grazie alla scala della sonnolenza e ad un’attenta analisi della cartella clinica del paziente è in grado di determinare la gravità del disturbo, esistono molte possibili cause responsabili dell’eccessiva sonnolenza diurna e allo stesso modo anche i trattamenti si differenziano fra loro. In generale si ritiene che l’eccessiva sonnolenza diurna sia dovuta ad un disturbo del sonno, ecco perché spesso i pazienti vengono indirizzati verso un medico specialista del sonno.

Trattamento dell’apnea ostruttiva

In base alla gravità dei casi di apnea notturna la terapia può variare da paziente a paziente, in alcuni casi infatti sarà sufficiente apportare semplici modifiche allo stile di vita come la dieta e l’esercito fisico, in altri più gravi invece si dovrà ricorre a trattamenti più invasivi come l’intervento chirurgico.

terapia in caso di apnea ostruttiva notturna
terapia della pressione delle vie aeree (PAP), si tratta di un dispositivo che spinge aria pressurizzata all’interno delle vie aeree del paziente liberandole da eventuali ostruzioni

La forma più comune di trattamento dell’apnea ostruttiva è la terapia della pressione delle vie aeree (PAP), si tratta di un dispositivo che spinge aria pressurizzata all’interno delle vie aeree del paziente liberandole da eventuali ostruzioni e consentendo dunque una migliore respirazione durante la notte.

Trattamento della narcolessia

Fra i sintomi della narcolessia, eccetto la già citata eccessiva sonnolenza diurna, compaiono la cataplessia, le allucinazione e la paralisi del sonno. La maggior parte dei pazienti affetti da narcolessia presentano più di un sintomo ma non necessariamente tutti, a seconda dunque dei sintomi dell’individuo dipenderà il trattamento che il medico riterrà più opportuno. Soprattutto vengono prescritti farmaci stimolanti che appunto stimolano il sistema nervoso centrale oppure alcuni anfetaminici che possono aiutare i pazienti a restare svegli durante il giorno.

Gli antidepressivi come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e della noradrenalina (SNRI) sono stati spesso impiegati per sopprimente il sonno REM, alleviare la cataplessia, la paralisi del sonno e le allucinazioni.

Il sodio oxibato è un forte sedativo che può essere prescritto in alcuni casi per aiutare il paziente a dormire la notte, ciò potrebbe sembrare un controsenso dal momento che la persona affetta da narcolessia ha difficoltà a rimanere sveglia durante il giorno piuttosto che a dormire la notte, ma in realtà questo farmaci mantenendo costante la quantità e la qualità del sonno per conseguenza diminuiscono l’eccessiva sonnolenza diurna. Il medico può inoltre raccomandare alcuni cambiamenti nello stile di vita, ad esempio introdurre l’abitudine di fare brevi sonnellini programmati, evitare l’assunzione di caffè e alcolici e praticare regolarmente attività sportiva.

Trattamento della sindrome delle gambe senza riposo

La sindrome delle gambe senza riposo è spesso qualificata come sintomo di un’altra condizione, le cause vengono spesso riconnesse a malattie e condizioni mediche come il morbo di Parkinson, la carenza di ferro, l’insufficienza renale e il diabete.

I farmaci più prescritti in questo caso sono antinausea, antipsicotici e antidepressivi. Per alleviare la sindrome delle gambe senza riposo inoltre si possono fare piccoli ma significativi cambiamenti nel proprio stile di vita come ad esempio praticare regolarmente attività fisica, regolarizzare gli orari del sonno, ridurre e/o eliminare il consumo di alcolici, caffè e tabacco, massaggi alle gambe anche con l’alternanza di impacchi caldi e freddi.

Nel caso si debba ricorrere ai farmaci è bene assumere antidolorifici da banco come il paracetamolo o anti-infiammatori quali l’ipobrufene o il naprossene. Anche le vitamine e i minerali non vanno scordati, infatti spesso la sindrome delle gambe senza riposo viene riconnessa a carenza di ferro, acido folico, magnesio e vitamina B.

Nei casi più gravi il medico può prescrivere sedativi per favorire il sonno notturno come le benzodiazepine, gli anticonvulsionanti o farmaci anti-epilettici.

Per risolvere il problema legato all’eccessiva sonnolenza diurna bisogna intervenire sulla terapia dei disturbi del sonno che nella maggior parte dei casi sono appunto la causa principale del problema.

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